Fino al precedente articolo abbiamo visto alcune delle basi di armonia, abbastanza per iniziare a svolgere i primi esercizi che ci aiuteranno a capire meglio tutte le regole apprese fino ad ora.
Inizialmente vi mostrerò due esercizi già svolti, in modo che possiate comprendere meglio la sua risoluzione. In seguito vi proporrò alcuni esercizi da svolgere con le relative possibili soluzioni.
Esercizi di esempio
Con questo esercizio voglio illustrare le iniziali difficoltà che si possono riscontrare nel moto delle parti. Per maggiore chiarezza, gli accordi e i rispettivi rivolti sono già scritti.
In questo esercizio di esempio ho incluso solo accordi allo stato fondamentale. Analizziamo ora tutti gli intervalli:
- I – II (seconda ascendente): le voci vanno tutte per moto contrario, evitando così di incorrere alle quinte e ottave parallele;
- II – V (quarta ascendente): la voce comune resta ferma e le altre due si muovono per moto parallelo al basso;
- V – I (quinta discendente): la voce comune resta ferma e le altre due si muovono per moto contrario al basso;
- I – VI (terza discendente): le due voci comuni restano ferme e l’altra si muove per moto contrario al basso;
- VI – IV (sesta ascendente): le due voci comuni restano ferme e l’altra si muove per moto parallelo al basso;
- IV – I (quarta discendente): la voce comune resta ferma e le altre due si muovono per moto parallelo al basso;
Ora vediamo qualche esempio con gli accordi allo stato di rivolto.
Qui ho utilizzato tre accordi allo stato di rivolto.
Vorrei porre particolare attenzione al movimento delle voci dei primi tre accordi. La soluzione che ho adoperato (cioè con il V46 invece del II) conferisce alle parti un movimento molto elegante. Una voce resta ferma (in questo caso il tenore), una si comporta come nota di volta (contralto) e l’altra come nota di passaggio (soprano).
L’efficacia sonora di questa soluzione si va a perdere se il V46 è nel tempo forte. In questo caso sarebbe meglio optare per l’utilizzo del VII6.
In seguito si può optare per un I – II6 o un I – IV. La soluzione che ho scelto io, I – II6, prevede un raddoppio della fondamentale e non del basso.
In generale, nelle triadi allo stato di primo rivolto, è preferibile non raddoppiare il basso, visto che risulterebbe molto debole.
Ora tocca a te!
Ora ti propongo qualche esercizio da copiare e svolgere su un quaderno pentagrammato. Alla fine dell’articolo troverai le possibili soluzioni!
Soluzioni
Ed eccoci arrivati alla fine. Spero tu abbia svolto un ottimo lavoro, e soprattutto che ti sia divertito!!
Se cerchi altri esercizi da fare, ti consiglio di acquistare questo libro: Bassi per lo studio dell’armonia complementare di Jacopo Napoli.
Ti aspetto nel prossimo articolo, dove imparerai ad applicare l’accordo di prima specie.
<— MOTO DELLE PARTI /-/-/-/-/ L’ACCORDO DI PRIMA SPECIE (lavori in corso) —>