La musica è a tutti gli effetti un linguaggio, formato da frasi e periodi, separati ognuno da una punteggiatura. Un brano musicale, come un semplice discorso, deve avere un senso logico e una struttura ben organizzata per essere di facile comprensione. Per una maggiore facilità di lettura, tutto il brano musicale viene diviso in misure chiamate “battute“.
Cosa sono le battute
Le battute sono misure separate da stanghette verticali sul pentagramma. Ogni battuta contiene note e/o pause tante quante ne può contenere: infatti le battute hanno un valore, determinato dal numero dei “tempi”, che viene stabilito all’inizio del pentagramma, dopo la chiave (figura 1).
Nella figura 1 si possono osservare otto battute da 4/4, tutte riempite da pause di semibrevi. Inoltre si noti la fine del pentagramma, chiuso da una doppia stanghetta.
Il valore delle battute
Le battute possono avere qualsiasi valore le attribuiamo. Il numeratore indica il numero dei tempi, il denominatore indica il valore di ogni tempo. Ad esempio, una battuta da 2/4 contiene due tempi, ognuno con un valore da 1/4. Questo significa che una battuta da 2/4 può contenere un numero di figure la cui somma raggiunga e non superi i 2/4 (figura 2).
Esaminiamo il contenuto della figura 2:
- Prima battuta: 1 minima = 2/4
- Seconda battuta: 2 semiminime = 1/4 + 1/4 = 2/4
- Terza battuta: 4 crome = 1/8 + 1/8 + 1/8 + 1/8 = 4/8 = 2/4
- Quarta battuta: 1 semiminima + 4 semicrome = 1/4 + 1/16 + 1/16 + 1/16 + 1/16 = 8/16 = 2/4
- Quinta battuta: 1 croma con il punto + 1 semicroma + 1 semiminima = 3/16 + 1/16 + 1/4 = 8/16 = 2/4
- Sesta battuta: 1 semiminima con il punto + 1 croma = 3/8 + 1/8 = 4/8 = 2/4
Se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di andare a leggere l’articolo “il solfeggio ritmico” per capire come eseguire queste figurazioni.
Tempi e accenti
Le battute possono avere dai due ai sette tempi. Una battuta quinaria (5 tempi) è l’unione di una misura ternaria (3 tempi) con una binaria (2 tempi), o viceversa; una battuta settenaria (7 tempi) è l’unione di una misura quaternaria (4 tempi) con una ternaria (3 tempi), o viceversa.
I tempi, oltre a stabilire il valore della misura, determinano gli accenti della battuta. L’accento non è altro che una evidenziazione più o meno marcata di un suono in un determinato tempo.
Esistono due tipi di accenti: quello forte e quello debole. Sul primo tempo di ogni battuta l’accento è sempre forte, sugli altri è debole o mezzoforte. Gli accenti dei tempi sono sottintesi, ma per una dimostrazione grafica, è indispensabile sapere che l’accento forte si segna con “>” sopra o sotto la nota, e quello debole con un trattino sopra o sotto la nota. Di seguito riporto gli accenti su una battuta da 2/4, una da 3/4, e una da 4/4:
Ogni tempo in una battuta può essere suddiviso in modo binario o ternario. Le suddivisioni hanno un accento più debole della prima parte, ma questo lo vedremo nel prossimo articolo, in cui parleremo dei tempi semplici e dei tempi composti.
<— IL PUNTO DI VALORE /-/-/-/-/ TEMPI SEMPLICI E COMPOSTI —>